IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO
parenti di mia madre. - Infatti mi accorgo che voi avete un accento diverso dal nostro. - Gli uomini di mare visitando tanti paesi, perdono l'accento
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, riprese: - Ed ora, signora, se non vi spiace, riprendiamo la nostra conversazione. Voi mi avete detto d'aver conosciuto vostro cognato a Portorico? - È
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. - Sarebbe come mettermi una corda al collo. - È necessario trovare qualche scusa. - Voi che siete guascone e che avete sempre delle trovate splendide
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avete cercato a Pueblo-Viejo, fors'anche a San Domingo e mi avete preso a Nuova Granata. Che cosa desiderate dunque? - Domandarvi, innanzi tutto, se
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chiamare l'intendente, se non si è ancora coricato. Per ora non avete nulla da temere. Con un poderoso colpo di spalla il bucaniere spalancò la porta
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- È Xeres o Alicante questo? - Per la mia morte non me ne intendo piú, compare. - Avete bevuto troppo? - Un guascone! ... Che cosa dite, signor
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, esponendosi ad un fascio di luce lunare che cadeva fra i due comignoli d'una casa. con noi che l'avete? - Non siete i ladri che hanno saccheggiata la
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. - Me l'avete ben giuocato quel doblone. - State sicuro: andremo a berlo in qualche cantina dell'America centrale. Mentre i due compari discutevano sul
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delle pergamene. - Ah! ... Siete voi, signore? disse, alzando il capo e fissando sul conte uno sguardo acutissimo. Avete presa adunque la vostra decisione
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scappare. - Voi non avete pensato, signor conte, che tre metri sotto di noi vi sono dei tetti. - Che cosa vuoi dire, Mendoza? - chiese il figlio del Corsaro
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. - Quali nuove, Mendoza? - Non troppo buone, signor conte - rispose il vecchio filibustiere. - Non avete saputo nulla del cavaliere Barquisimeto
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direte che avete ricevuto l'ordine di scortarmi e di farmi uscire. Potrete aggiungere, se non vi dispiace, che io sono una spia che va a sorvegliare i
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pieni di biscotti e di pasticcini. - Buon giorno, conte! Buon giorno, Buttafuoco! - disse allegramente. - Come avete passata la notte? - Dormendo
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abbia narrato ogni cosa al marchese ed a don Juan. - Tonnerre! ... Voi mi avete cacciato una pulce in un orecchio, signor conte. Non avevo pensato a
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brutta negra. - Tacete, don Ercole, - rispose serio serio il guascone. - Voi non avete mai conosciuti i miei segreti. - E le guardie? - chiese il conte
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. Imbarcandomi su una filibustiera credevo di aver molto lavoro. - E le cannonate di ieri sera le avete dimenticate, don Barrejo? - Le ho solamente udite, signor
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allontanarono attraverso le dune, avviandosi verso Panama. - Avete veduto che bel giuoco, Mendoza? - disse il guascone, rientrando sul terrazzino della
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finire mai, quando il guascone mandò un urlo di rabbia. - Che cosa avete, don Barrejo? - chiese Mendoza, spaventato. Cede, il vostro andaluso? - C'è che
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! - esclamarono ad una voce i due filibustieri. - Dal marchese di Montelimar che voi avete lasciato scappare. - Me lo immaginavo! - gridò Raveneau de Lussan
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me? - Io vi credevo già disteso in qualche cantina, pieno d'Alicante, da scoppiare, - rispose Mendoza. - Non ne avete scoperta alcuna? - Con questa
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dopo qualche istante d'angoscioso silenzio. - Se non l'avete, sono perduto! - Io ne ho sempre in tasca - rispose Mendoza, tirando fuori un gherlino
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ricordi, poi disse: - Mi avete domandato un ricovero ed una colazione, ed io sarò orgoglioso di offrire l'uno e l'altra al nipote del grande corsaro
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voi avete presa d'assalto quella città, signor conte. - Ma ho avuto il torto di giungere troppo tardi, signor Grogner. - Quanti uomini avete
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incontrato una partita di filibustieri, forte di settantacinque uomini, guidata da un gentiluomo francese, il signor Raveneau de Lussan. - E cinquanta ne avete
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ritornare, scoprire le nostre orme e darci la caccia. Avete fretta di giungere a San Josè? - Nessuna: la mia fregata non lascerà i paraggi del capo
Accademia della crusca
